In questo articolo: L’intervista a Gianfranco Chimirri racconta la visione di SACE, dove la funzione HR è diventata un vero motore di trasformazione culturale, organizzativa e tecnologica. Al centro: le persone come asset strategico. Si parla di modelli di leadership diffusa, skill-based organization, flessibilità radicale, AI generativa e cultura del coaching. Una visione human-centric per affrontare le sfide future, guidati dal purpose.
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In SACE la funzione HR non esiste. Esiste una struttura che è il motore della trasformazione culturale, organizzativa e tecnologica dell’azienda: People, Organization & Transformation. Non parliamo solo di gestione delle risorse umane in senso tradizionale, ma di trasformazione. Siamo ben oltre la vecchia funzione HR.
La priorità oggi è una: rendere le persone un asset strategico e un vantaggio competitivo per il business, tanto più in un mondo pervaso dalla tecnologia.
Questo obiettivo si traduce in una strategia articolata in 5 pilastri:
Tutto questo investimento in people&technology ha già generato risultati concreti: il 2024 e il 2025 sono stati anni da record per SACE.
Growing business, by growing people.
Uno dei nostri obiettivi principali è trasformare la leadership tecnica in leadership human-centric. Vogliamo che chi guida le persone diventi un people leader.
Questo significa:
Per farlo, il leader deve diventare un coach, non un controllore. Il coaching, infatti, è l’arte di fare le domande giuste che stimolano la ricerca di soluzioni, mentre il comando e controllo si fonda su risposte con soluzioni pre-definite che arrivano unicamente top-down.
Per noi, coaching e mentoring non sono solo strumenti di sviluppo della leadership, ma anche leve di crescita individuale. È un approccio inside-out: per avere impatto sull’organizzazione, devi prima saper guidare te stesso. E questo richiede un percorso di crescita personale che ti consenta di sviluppare le human skills fondamentali.
Sì: l’iniziativa che mi rende più orgoglioso è stata l’idea di condividere il “dividendo dell’AI” con le persone. Abbiamo mostrato come l’AI possa generare produttività, ma anche tempo per il benessere individuale. È stato un messaggio forte, che ha avuto un grande impatto interno, ma anche all’esterno: siamo stati premiati da Microsoft come Lighthouse Case mondiale, che ha raccontato la nostra storia con contenuti video, stampa e interviste.
Le vedo molto chiaramente:
In molte aziende vedo un paradosso: si investe in tecnologia ma non nella trasformazione della workforce. Servono più investimenti per accompagnare il cambiamento.
Dobbiamo completare la leadership umana con l’uso intelligente dei dati, per prendere decisioni migliori sulle persone. La tecnologia non sostituisce l’umano, ma lo potenzia.
Serve un modello culturale che garantisca benessere sostenibile nel tempo. Oggi i livelli di disengagement e stress sono molto alti. HR può fare la differenza, unendo produttività e felicità. Happy people, happy business non è uno slogan: è una strategia vincente.
In sintesi, la vera sfida non è dell’HR, ma dell’organizzazione nel suo insieme, CEO inclusi. Se HR trova soluzioni efficaci, l’impatto sul successo aziendale può essere enorme.
Ho avuto la fortuna di lavorare in un’azienda che mi ha aiutato a scoprire e vivere il mio purpose: guidare le organizzazioni nel futuro mettendo le persone ordinarie al centro e senza lasciare indietro nessuno.
Il mio sogno è continuare a costruire un futuro davvero human-centric, trovare soluzioni organizzative innovative e sostenibili. Le risposte di ieri non bastano più: il contesto cambia e dobbiamo cambiare anche noi, ogni giorno.